Grappa e rituali d'uso

Grappa e cibo: meglio bene accompagnati che soli

È tradizionalmente considerata un distillato da bere a fine pasto: ma la grappa fa bella mostra di sé anche a tavola: nella veste di accompagnatrice (assieme a cibi come il formaggio o il cioccolato) o addirittura come aiuto-cuoca (reinventando o dando nuovo carattere a molte ricette).
Grappe e acquaviti si prestano a essere usate come ingredienti per torte, biscotti e dessert: particolarmente indovinato è il connubio con dolci a base di cacao o frutta secca (specie uva passita, castagne, datteri e fichi). La grappa si può usare – basta una spruzzata – per impreziosire tortini e ciambelloni; oppure per irrorare le marmellate, prima di sterilizzarle e sigillarle; o per bagnare la base in pastafrolla di una crostata. E avete mai pensato di aggiungere un cucchiaino di grappa alla crema pasticcera oppure a una salsa di cioccolato? Ma anche salse e condimenti salati acquistano un gusto tutto particolare se fatte sfumare con qualche cucchiaio di grappa.
Se invece è l’abbinamento cibo-distillato a incuriosirvi, potete incominciare con il cioccolato. Fate come i degustatori professionisti: mettete in bocca un pezzetto di cioccolato, fatelo sciogliere lentamente, e quando ne percepite appieno tutto l’aroma fate seguire un piccolo sorso di grappa. Se siete amanti del cioccolato fondente, optate per una grappa molto invecchiata; quello al latte si sposa invece con distillati più giovani e senza eccessive speziature.
E chi predilige il salato? Può seguire questo principio: una grappa di qualità si accompagna a cibi molto grassi, come formaggi, lardo o creme. Si può completare il tutto – nel caso dei formaggi sia a pasta molle che a pasta dura – accostando anche miele, mostarde e composte, che aiutano a smorzare l’asprezza e ad esaltare gli aromi del distillato.