I vitigni

Perle del territorio: l’Amarone e i suoi vitigni

Corvina, Corvinone e Rondinella: sono i nomi dei vitigni le cui uve – in proporzioni variabili – vengono utilizzate per produrre un vino rosso famosissimo: l’Amarone della Valpolicella. Da questi stessi vitigni – tutti ubicati nella provincia veronese – viene prodotta anche la grappa di Amarone: non per pigiatura dei chicchi, ma per distillazione delle vinacce.
Ma cos’hanno di speciale questi vitigni? Per cominciare, basta guardare alla zona di produzione: copre l’intera fascia pedemontana veronese, dal lago di Garda al confine con la provincia di Vicenza. Vallate e colline, in serie, s’incastrano nella pianura formando una specie di “mano”. Il clima – grazie alla protezione dei Lessini a nord, all’esposizione dei terreni a sud, alla funzione mitigatrice del lago di Garda – è dolce e poco piovoso, con caratteristiche quasi mediterranee. Il suolo è composito, e comprende formazioni calcareo-dolomitiche, basalti, depositi morenici e fluviali di origine vulcanica: la vite, a mano a mano che le foglie crescono, che i frutti maturano, beneficia di apporti idrici sempre differenti.
Il vitigno che, nella produzione dell’Amarone, gioca un ruolo di prim’attore è la Corvina veronese: nella composizione degli uvaggi è presente dal 45 al 95%. Presenta grappoli medi, con acini dalla buccia spessa e consistente, di colore blu-nero. La maturazione va da fine settembre a inizio ottobre.
Fare una scampagnata fra le colline della Valpolicella – in quei mesi – ha qualcosa di magico: e non solo per i vigneti colorati d’oro e violaceo, con le foglie che arrossano; ma anche per l’architettura che adorna il paesaggio: ville venete, chiesette, capitelli, corti e contrade – la testimonianza di secoli di storia.